Sterminio cervi del Cansiglio: mail bombing per boicottaggio delle aziende zootecniche

Un mail bombing per protestare contro il piano di abbattimento dei cervi del Cansiglio, zona protetta dalle norme europee (SIC e ZPS) posta fra le province di Treviso, Pordenone e Belluno. Lo ha lanciato la Lav, invitando i cittadini a scrivere alle aziende zootecniche i cui animali pascolano sul Cansiglio per informarle dell'intenzione di boicottare i loro prodotti se queste non si schiereranno contro il piano di abbattimento.

Un mail bombing per protestare contro il piano di abbattimento dei cervi del Cansiglio, zona protetta dalle norme europee (SIC e ZPS) posta fra le province di Treviso, Pordenone e Belluno. Lo ha lanciato la Lav, invitando i cittadini a scrivere alle aziende zootecniche i cui animali pascolano sul Cansiglio per informarle dell’intenzione di boicottare i loro prodotti se queste non si schiereranno contro il piano di abbattimento.

Il Cansiglio è una vasta area protetta dalle norme europee, posta tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone. In questo angolo di natura vive una popolazione di cervi che le amministrazioni provinciali vogliono sterminare, con la scusa del numero troppo elevato dei danni provocati al bosco. In realtà, dice la Lav, gli animali sono pochi: il vero problema è che mangiano.

Secondo il piano di abbattimento, infatti, i cervi causano danni al foraggio a disposizione delle aziende zootecniche, che sulla piana del Cansiglio hanno avviato una fiorente attività. “I motivi alla base del piano di abbattimento sarebbero i danni provocati dagli ungulati ai pascoli utilizzati dalle aziende zootecniche del luogo i cervi, infatti, si ciberebbero dei foraggi lasciati nella zona per nutrire le mandrie delle aziende”, commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV settore Caccia e fauna selvatica.

Alla base dello sterminio, quindi, c’è la competizione per il cibo tra animali selvatici e animali d’allevamento al pascolo. “Ci auguriamo che la pressione esercitata dai cittadini, indignati per questa decisione, possa fermare il piano di abbattimento – prosegue Vitturi – e che si proceda primariamente con la verifica scientifica dell’effettiva necessità di attivare un piano di riduzione numerica”.

L’invito, allora, è di chiedere alle aziende di stare dalla parte degli animali, informandole della decisione di non acquistare i loro prodotti fino a che non si impegneranno in prima persona per fermare la mattanza dei cervi del Cansiglio.

Per firmare il mail bombing clicca qui

Roberta Ragni

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