Strage dei cervi del Cansiglio: il mailbombing e la petizione per dire no

Anche quest'anno i cervi della Foresta del Cansiglio rischiano di essere abbattuti perché ritenuti responsabili di causare danni alla foresta. Unica soluzione identificata, come sempre, l'uccisione degli animali, dalle nutrie alle volpi, dai caprioli ai cervi. La solita triste storia che si ripete ogni anno, in molte regioni italiane.

Anche quest’anno i cervi della Foresta del Cansiglio rischiano di essere abbattuti perché ritenuti responsabili di causare danni alla foresta. Unica soluzione identificata, come sempre, l’uccisione degli animali, dalle nutrie alle volpi, dai caprioli ai cervi. La solita triste storia che si ripete ogni anno, in molte regioni italiane.

Le associazioni animaliste tornano a ribadire la propria contrarietà all’abbattimento dei 1.200 cervi insediati sull’altopiano veneto. E l’Enpa invita tutti i cittadini a inviare il proprio dissenso alla Regione Veneto e ai responsabili di questa assurda e ingiustificata mattanza di animali, di cui sarebbero vittime anche i cerbiatti e le loro madri. “Alle autorità che intendono dare il via libera a questa inaccettabile misura, applicando metodologie a dir poco arcaiche e assolutamente criticabili, anche da un punto di vista etico, chiediamo quali prove abbiano raccolto sui presunti danni causati dai cervi”, scrive l’associazione.

Gli esemplari che vivono sul territorio sono forse stati censiti ad opera di eminenti istituti scientifici? Sono stati forse emanate ed applicate metodologie ecologiche per il controllo degli esemplari? Ci sono strategie in merito alla gestione di tali animali? O, semplicemente, si è deciso che sono troppi e vanno abbattuti? Sono queste le domande giuste da porsi. Secondo l’Enpa le fucilate sarebbero state decise nell’esclusivo interesse di alcune categorie: allevatori, ristoratori e cacciatori.

Insomma, si tratterebbe della solita cieca gestione, che colpevolizza gli animali invece di cercare la cura nelle cause scatenanti di un qualsiasi squilibrio. “E così – commenta l’Enpa – per guadagnare il consenso si torna a sparare in un luogo rimasto inaccessibile alle “doppiette” fin dai tempi della Serenissima: uno scempio che non riguarda solo gli animali, ma anche lo Stato poiché – bisogna ricordarlo – la tutela della biodiversità e degli ecosistemi è anzitutto un dovere nazionale in quanto bene di tutti i cittadini”.

Anche la Lav si unisce alla protesta e invita a chiedere di non dare l’avvio al piano di abbattimento, in favore dell’adozione di politiche di reale tutela dell’ecosistema. Compilando i campi di un form pubblicato sul suo sito, sarà possibile mandare un messaggio al Presidente della Regione Veneto, ai Presidenti della Provincia di Treviso e Pordenone, ai Sub-commissari della Provincia di Belluno, ai Comuni di Farra d’Alpago, Fregona e Tambre, all’associazione Veneto Agricoltura.

Su facebook, poi, si sta diffondendo un appello al mailbombing contro la vergognosa mattanza. Anche perché, come fa notare l’On.orevole Andrea Zanoni, le alternative al massacro annunciato esistono: “si può catturare un certo numero di Cervi da destinare a parchi regionali o nazionali, consentendo di arricchire la biodiversità di luoghi ora poveri di fauna selvatica e nel contempo salvare dalla morte gli esemplari del Cansiglio“.

Per firmare la petizione della Lav clicca qui

Per aderire al mailbombing clicca qui

Roberta Ragni

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