Nucleare: sventato tentativo di sabotare la centrale californiana di San Onofre

Un potenziale sabotaggio alle attrezzature di sicurezza. È quello avvenuto ai danni della centrale nucleare di San Onofre, nei pressi di San Clemente, in California, come riporta la Nuclear Regulatory Commission. Ma non ci sarebbe nessuna minaccia reale per ora, visto che, fortunatamente i due reattori dell’impianto da 2150 megawatt erano chiusi, perché Edison International (EIX) aveva rilevato una usura anomala sui tubi che portano acqua radioattiva.

Un potenziale sabotaggio alle attrezzature di sicurezza. È quello avvenuto ai danni della ormai tristemente nota centrale nucleare di San Onofre, nei pressi di San Clemente, in California, come riporta la Nuclear Regulatory Commission. Ma non ci sarebbe nessuna minaccia reale per ora, visto che, fortunatamente i , perché Edison International (EIX) aveva rilevato una usura anomala sui tubi che portano acqua radioattiva.

L’operatore dell’impianto ha scoperto che il liquido di raffreddamento era stato versato al posto dell’olio nel serbatoio del motore di un generatore di backup di emergenza, il che avrebbe probabilmente causato problemi di funzionamento per raffreddare il reattore, a causa di una mancanza di tensione. “La manomissione è stata presa sul serio e la sicurezza presso l’impianto è stata aumentata“, ha fatto sapere la Southern California Edison.

L’indagine ha incluso rigorosi test e interviste ai dipendenti per determinare la causa della presenza del liquido di raffreddamento nel motore. “Sulla base della scoperta inaspettata del liquido di raffreddamento e dell’inchiesta in corso, la sicurezza presso l’impianto è stata migliorata“, ha detto la società in un comunicato, mentre un portavoce si è rifiutato di rispondere ai giornalisti che gli chiedevano se l’FBI fosse stato coinvolto.

L’incidente è stato scoperto a fine Ottobre ed è stato regolarmente segnalato alla Nuclear Regulatory Commission poco dopo. “L’impianto ha avviato un’indagine interna sulla vicenda, che è ancora in corso, e, successivamente, ha informato dell’incidente“, ha dichiarato Scott Burnell, portavoce del NRC, affermando di non avere ulteriori informazioni da condividere al momento. E, mentre sono in molti a sostenere che si tratti dell’opera di un operaio insoddisfatto o recentemente licenziato a causa della chiusura temporanea, ambientalisti e comitati locali si battono ancora per chiedere uno stop definitivo dell’impianto.

Roberta Ragni

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