Cambiamenti climatici: quei devastanti 4 ° in più. L’allarme della Banca Mondiale

Abbassate il fuoco, Turn Down the Heat. È questo il titolo del nuovo dossier della Banca Mondiale secondo cui il pianeta sta soffrendo a causa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento. Entro la fine del secolo, secondo il rapporto, le temperature globali saliranno di 4 gradi, se non verranno adottate immediatamente delle misure in grado di impedirlo

Abbassate il fuoco, Turn Down the Heat. È questo il titolo del nuovo dossier della Banca Mondiale secondo cui il pianeta sta soffrendo a causa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento. Entro la fine del secolo, secondo il rapporto, le temperature globali saliranno di 4 gradi, se non verranno adottate immediatamente delle misure in grado di impedirlo.

La temperatura media globale è aumentata negli anni ed è ora circa 0,8 ° C al di sopra dei livelli preindustriali. Uno scenario non proprio ottimista quello disegnato dal dossier della Banca Mondiale, secondo cui se la comunità internazionale non riuscirà ad agire nell’immediato sui cambiamenti climatici, l’aumento delle temperature innescherà una serie di reazioni a catena che provocheranno eventi catastrofici, dal calo delle scorte alimentari mondiali ad un aumento di uragani e tornado, che colpirà centinaia di milioni di persone.

Realizzato dal Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) and Climate Analytics per conto della Banca Mondiale, il rapporto ha messo nero su bianco i rischi a cui andremo incontro se le temperature dovessero continuare a salire.

Gli scenari, con 4 gradi in più, sono potenzialmente devastanti: inondazione delle città costiere, rischi crescenti per la produzione di alimenti che potrebbero aumentare il tasso di malnutrizione, desertificazione, ondate di calore senza precedenti in molte regioni, specie nelle aree tropicali, scarsità di acqua notevolmente aggravata, aumento dell’intensità dei cicloni tropicali e perdita irreversibile della biodiversità, con le barriere coralline in primis.

Ed ecco quali potrebbero essere le conseguenze dirette e indirette dell’aumento di 4° delle temperature.

– Ondate di calore estremo durante i mesi estivi in molte regioni del pianeta. In questo caso, gli effetti non sarebbero uniformemente distribuiti. Il picco del riscaldamento in alcune aree sarebbe anche di 10 ° C. Incrementi di 6° C o più delle temperature medie mensili estive si verificherebbero nel Mediterraneo, nel Nord Africa e in Medio Oriente.

– Innalzamento del livello del mare-vita da 0,50 cm a 1 metro entro il 2100. Tale ipotesi è più che probabile. Le città più vulnerabili si trovano in Mozambico, Madagascar, Messico, Venezuela, India, Bangladesh, Indonesia, Filippine e Vietnam. Le regioni più vulnerabili sono quelle situate ai tropici, le aree sub-tropicali e a ridosso dei poli.

– Agricoltura e risorse idriche a rischio. L’agricoltura, le risorse idriche, la salute umana, la biodiversità gli ecosistemi sono seriamente minacciati dall’aumento delle temperature. Questo potrebbe portare a larga scala ad una migrazione delle popolazioni con conseguenze per la sicurezza umana e per i sistemi economici e commerciali. Molte piccole isole potrebbero non essere più in grado di sostenere le loro popolazioni.

Aumenterebbe la fame nel mondo, diminuirebbero le risorse idriche e scomparirebbe l’inverno, con una sorta di estate perenne tutt’altro che benefica per la Terra e i suoi abitanti. Ipotesi più che concreta. La relazione rileva, tuttavia, che un pianeta in cui i 4° C di riscaldamento potrebbero essere evitati, è ancora possibile. Basterebbero alcune misure per limitare l’innalzamento delle temperture e tenerlo al di sotto dei 2°, obiettivo adottato dalla comunità internazionale.

Le risposte del sistema terrestre ai cambiamenti climatici sembrano essere non lineari“, ha spiegato John Schellnhuber, direttore di PIK. “Se ci avventuriamo ben oltre il guardrail di 2 gradi, verso la linea dei 4 gradi, il rischio di attraversare punti critici aumenta rapidamente. L’unico modo per evitare questo è rompere il modello di business-as-usual di produzione e consumo.”

Il mondo deve affrontare il problema del cambiamento climatico in modo più aggressivo“, ha detto il Presidente del Gruppo della Banca Mondiale Jim Yong Kim. “Maggiori sforzi di adattamento e mitigazione sono essenziali e esistono le soluzioni. Abbiamo bisogno di una risposta globale pari alla portata del problema del clima, una risposta che ci metta in un nuovo percorso di sviluppo intelligente del clima. Ma il tempo è molto breve.”

La clessidra scorre inesorabile, mentre la situazione del Pianeta diventa sempre più rovente.

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