Fukushima: la Tepco non getterà l’acqua radioattiva in mare

Respinta dalle proteste dei pescatori giapponesi la proposte della Tepco di gettare l'acqua decontaminata nell'oceano

Niente aqua radioattiva nell’oceano. La Tepco, la società che gestisce il reattore di Fukushima Daiichi, danneggiato dal sisma e dallo tsunami che l’11 marzo scorso hanno colpito il Giappone, era intenzionata a gettare in mare l’acqua radioattiva decontaminata fuoriuscita domenica scorsa dai reattori, ma dopo le proteste dei pescatori locali, fortunatamente ha fatto un passo indietro.

Qualche giorno fa, inoltre, secondo un’indiscrezione resa nota dal New York Times, sarebbero fuoriuscite da un dispositivo di depurazione di Fukushima ben 45 tonnellate di liquido altamente radioattivo, che si andava ad aggiungere alle fuoriuscite di corium che avrebbero inquinato anche il sottosuolo.

A queste, accidentali, diamo per buono che siano così, la Tepco avrebbe voluto aggiungere anche l’acqua dei reattori, prima di essere fermata dai pescatori, già provati dal disastro nucleare. La società infatti avrebbe dichiarato di essere a corto di spazio per immagazzinare l’acqua. Già a marzo, la Tepco aveva annunciato un simile provvedimento suscitando anche allora uno stuolo di proteste.

Ci vorrebbero un aumento del numero di serbatoi d’acqua per riuscirci, ma sarà difficile farlo per un tempo indefinito” si è giustificato al quotidiano The Guardian, un portavoce della Tepco, Junichi Matsumoto.

Secondo Matsumoto, l’impianto raggiunse la capacità di immagazzinamento di circa 155.000 tonnellate lo corso marzo, ma adesso tale capacità non basta più. “Il governo non dovrebbe, e non deve, approvare un piano che consente alla Tepco di riversare l’acqua trattata in un oceano“, ha detto Kenji Sumita, professore emerito dell’Università di Osaka, specializzato in ingegneria nucleare.

Secondo l’esperto, la Tepco dovrebbe riuscire a trovare lo spazio di immagazzinamento e cercare una svolta tecnologica nei prossimi anni, riducendo al tempo stesso anche la quantità d’acqua. Ma Matsumoto ha ribattuto che la priorità adesso è quella di “cercare modi per limitare l’afflusso delle acque sotterranee”.

Intanto, questa mattina, attraverso un comunicato sul proprio sito, la Tepco ha fornito le stime riguardo all’ultimo monitoraggio del plutonio effettuato nel suolo nei pressi della centrale, rilevando plutonio 238, 239 e 240: “Oggi, abbiamo informato l’Agenzia per la sicurezza nucleare e il governo della prefettura di Fukushima dei risultati” si legge nella nota. Nessuna novità dai dati.

Ma almeno c’è una buona notizia: niente più acqua radioattiva. Il mare giapponese e con esso i pescatori tireranno un sospiro di sollievo.

Francesca Mancuso

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