Nucleare: incidente negli USA nella centrale di San Onofre

Mentre a Fukushima torna l'allarme per la fissione del reattore 2, un altro incidente nucleare ha tenuto col fiato sospeso migliaia di cittadini degli Stati Uniti. Nel pomeriggio di ieri, lo stabilimento di San Onofre, situato tra Los Angeles e San Diego, sulla costa Californiana dell'Oceano Pacifico, ha dichiarato lo stato di emergenza, con allerta di livello 2 per possibili fughe radioattive.

Mentre a, un altro incidente nucleare ha tenuto col fiato sospeso migliaia di cittadini degli Stati Uniti. Nel pomeriggio di ieri, lo stabilimento di San Onofre, situato tra Los Angeles e San Diego, sulla costa Californiana dell’Oceano Pacifico, ha dichiarato lo stato di emergenza, con allerta di livello 2 per possibili fughe radioattive.

Verso le tre del pomeriggio, ora locale, le sirene dell’impianto nucleare hanno suonato, terrorizzando la popolazione, mentre una cinquantina di dipendenti venivano evacuati dalla zona dello stabilimento interessata dalla possibile fuga. Si era verificata una fuga di ammoniaca, utilizzata nel sistema di raffreddamento/generazione del vapore. La Contea di San Diego, in risposta all’avviso, ha subito allertato l’Operational Area Emergency Operations Center, pronto ad intervenire nel caso in cui la situazione della centrale fosse peggiorata ulteriormente.

Ma la minaccia è presto rientrata. Verso le 18.00 il portavoce della SoCal Edison, Gil Alexander, ha rivelato che la fuga si era verificata in un’unità centrale che genera energia elettrica, separata dai reattori dell’impianto. La perdita è stata subito isolata e i lavoratori dell’impianto sono tornati alle loro consuete attività. Recitando una parte a cui oramai ci siamo a nostro malincuore abituati, i funzionari spiegano, quindi, che non c’è mai stato alcun pericolo per la salute e la sicurezza pubblica e che nessun materiale radioattivo è stato rilasciato. Todd Adler, engineering manager dell’impianto statunitense, afferma che si è trattato di “una perdita di sostanze chimiche che potrebbe accadere in qualsiasi impianto industriale”. Inoltre, dice Adler “la fuga non ha influenzato la produzione di energia elettrica presso l’impianto e le altre unità sono rimaste pienamente operative”.

Allora perché è stata lanciata l’allerta? Di certo non per una fuga di ammoniaca, che sì è pericolosa, visto che un’eventuale esposizione potrebbe causare irritazioni, ustioni gravi, danni ai polmoni, e perfino la morte, ma che non giustifica un allarme per fughe radioattive. Viste le rassicurazioni dei portavoce dell’impianto, il motivo dell’allarme resta un mistero.

Ma, al di là dell’episodio “misterioso”, la centrale nucleare di San Onofre, concepita decenni fa e costruita all’inizio degli anni ’80, preoccupa, e molto, soprattutto perché è costruita proprio accanto ad una faglia. E se, come continuano a sbandierare i funzionari dell’impianto, è stata concepita per resistere a terremoti di una magnitudo 7 sulla scala Richter, nulla potrebbe contro scosse maggiori. E il terremoto giapponese di magnitudo ha fatto segnare ben il livello 9. Peraltro, non si trova nemmeno troppo lontano dal mare.

Che San Onofre sia una delle migliori candidate a diventare tristemente una seconda Fukushima? Ovviamente tutti si augurano di no. Ma, nonostante “stranezze” ed evidenti pericoli, resta ben attiva e funzionante.

Roberta Ragni

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