Incidente nucleare in Svezia: un incendio divampa nella centrale di Oskarshamn

Dopo l’incidente della centrale di Marcoule, nel Sud della Francia, e quello avvenuto nell’impianto di smaltimento di rifiuti nucleari Belgoprocess di Dessel, ecco arrivare un nuovo allarme nucleare, questa volta dalla Svezia. Uno dei reattori della centrale di Oskarshamn, nel sud della Paese scandinavo, è stato chiuso dopo un incendio sviluppatosi nell'impianto.

Dopo l’incidente della centrale di Marcoule, nel Sud della Francia, e quello avvenuto nell’, ecco arrivare un nuovo allarme nucleare, questa volta dalla Svezia. Uno dei reattori della centrale di Oskarshamn, nel sud della Paese scandinavo, è stato chiuso dopo un incendio sviluppatosi nell’impianto.

Il portavoce della società che gestisce la centrale, la Okg, Anders Ostberg, ha confermato la notizia che era circolata intanto sulla stampa locale, precisando che il rogo, scoppiato intorno alla mezzanotte del 22 Ottobre nella sala turbine del reattore 2, sarebbe stato causato da una fuoriuscita di petrolio. La Okg precisa che il reattore sarebbe stato fermato solo per ragioni precauzionali e che saranno necessarie ulteriori indagini per determinare cosa ha causato la perdita.

Nonostante le rassicurazioni, la paura di una fuga radioattiva si è già diffusa nell’area attorno all’impianto e in alcune zone della confinante Russia nordoccidentale. Per monitorare la possibile diffusione delle radiazioni, gli ambientalisti stanno utilizzando un mappa interattiva messa a punto dopo il disastro di Fukushima.

Vladimir Slivyak, co-presidente dell’associazione ambientalista russa Ecodefence!, ha sottolineato che quello avvenuto qualche giorno fa non è il primo incendio in una centrale nucleare svedese: “un incendio ben più grave che ha minacciato l’integrità di un reattore è avvenuto nel 2006 in Svezia nell’impianto di Forsmark”, spiega Slivyak.

Lo stesso impianto di Oskarshamn, che risale al 1972 e che si trova a circa 30 chilometri dal centro urbano, era già stato al centro delle cronache nel 2008, quando 2 addetti alla manutenzione di un’impresa in subappalto erano tranquillamente riusciti a superare i checkpoint con una borsa contenente residui di esplosivi: l’incidente fu denunciato al Parlamento europeo dall’eurodeputata tedesca Rebecca Harms , che indicò l’episodio come un simbolo della scarsa sicurezza delle centrali nucleari europee. L’impianto rimase a lungo fermo per manutenzione e la Swedish radiation safety authority avviò una serie di ispezioni in tutti i 10 reattori del Paese.

Slivyak rincara poi la dose, spiegando che “la conclusione che si può trarre è che l’energia nucleare svedese è lontana dall’essere sicura”. “Prima del disastro di Fukushima dello scorso marzoha ricordato i reattori nucleari del Giappone erano considerati tra i più sicuri del mondo”.

Intanto, nel sito dell’Agenzia sulla sicurezza internazionale dell’incidente svedese non c’è traccia…

Essì che il nucleare svedese era famoso per aver fatto scuola…

Roberta Ragni

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