Il Nucleare porterà vantaggi ai Comuni interessati. Parola del Presidente dell’Enel

Come abbiamo accennato più volte nelle scorse settimane, la campagna del governo a favore del nucleare per convincere gli italiani è partita a pieno ritmo, coinvolgendo anche personalità note e stimate come Umberto Veronesi. E non poteva certo mancare tra queste, l'appello a favore dell'energia atomica di Piero Gnudi, Presidente dell’Enel.

Come abbiamo accennato più volte nelle scorse settimane, la campagna del governo a favore del nucleare per convincere gli italiani è partita a pieno ritmo, coinvolgendo anche personalità note e stimate come Umberto Veronesi. E non poteva certo mancare tra queste, l’appello a favore dell’energia atomica di Piero Gnudi, Presidente dell’Enel.

Penso che quando spiegheremo i rischi, e spiegheremo i vantaggi, anche in Italia ci saranno Comuni che vorranno avere nel proprio territorio delle centrali nucleari – ha detto Gnudi – Certamente per fare centrali nucleari ci vorranno i siti, quindi qualcuno dovrà essere disposto a farle”.

Secondo quanto detto dal Presidente Gnudi, durante il meeting con le aziende italiane del centro-nord d’Italia che operano nel settore nucleare, (tenuto nella sede di Unindustria a Bologna) molti comuni del nostro Paese offriranno la loro disponibilità ad ospitare delle centrali nucleari non appena ne scopriranno i vantaggi.

A dispetto di tanto ottimismo però, alcune persone presenti all’incontro di Bologna, hanno evidenziato al Presidente dell’Enel che la Regione Emilia-Romagna si è espressa diverse volte contro la costruzione di centrali nucleari sul proprio territorio e Gnudi ha ribattuto che in Francia è avvenuta la stessa cosa. A Flamanville – dove attualmente è in corso la costruzione di un impianto nucleare EPR – c’erano diversi comuni disposti ad ospitare le centrali già prima che la zona fosse identificata e designata per la realizzazione di un nuovo impianto.

Immediate le reazioni di Legambiente Emilia-Romagna e anche del Partito Democratico:
La scelta di realizzare centrali nucleari in Italia e in Regione – ha detto Casadei del Partito Democratico – risulta inaccettabile dal punto di vista ambientale ed economico. La tecnologia francese EPR che viene proposta oggi in Italia e che viene presentata come rivoluzionaria non ha risolto i problemi dello stoccaggio delle scorie e della sicurezza dei reattori. Sappiamo inoltre che oggi ricorrere al nucleare avrebbe costi enormi, e che nessuno saprebbe dire con precisione quanto potrebbe costare costruire nuove centrali nucleari. Per questi motivi il nucleare è già stato messo al bando da una risoluzione dell’Assemblea Legislativa presentata dal centrosinistra, prima firmataria Roberta Mori (PD), nella seduta dello scorso 7 ottobre”.

E visto che Gnudi questi vantaggi non li ha esplicitati noi vorremmo invece ricordarne gli svantaggi e i 10 motivi per non passare al nucleare.

Verdiana Amorosi

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