Pesca elettrica: la Commissione Europea l’aveva vietata, ma ora vuole autorizzarla

La pesca elettrica potrebbe tornare in Europa. Nonostante il divieto adottato nel 1998 (art. 31 Regolamento EC n.850/98) e il parere scientifico negativo, la Commissione Europea potrebbe introdurla di nuovo nel nostro continente. Nuovo duro colpo ai nostri ecosistemi marini, già messi alla prova dalla pesca a strascico. Il 16 gennaio la votazione finale

La pesca elettrica potrebbe tornare in Europa. Nonostante il divieto adottato nel 1998 (art. 31 Regolamento EC n.850/98) e il parere scientifico negativo, la Commissione Europea potrebbe introdurla di nuovo nel nostro continente. Nuovo duro colpo ai nostri ecosistemi marini, già messi alla prova dalla pesca a strascico. Il 16 gennaio la votazione finale.

Già nel 2006 la Commissione europea propose l’introduzione di deroghe per consentire agli Stati membri di praticare la pesca elettrica, nonostante il divieto adottato nel 1998 sui metodi di pesca distruttivi come la pesca con esplosivi, il veleno o la corrente elettrica. Ora si rischia una nuova autorizzazione a largo spettro, sotto la pressione delle lobby della pesca. Triste passo indietro in agguato.

Ma sembra che un documento redatto da esperti scientifici sia totalmente sfavorevole alla reintroduzione della pratica, in particolare il 23-esimo Report dello Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries, datato 6-10 novembre 2006, trovato da Bloom, associazione che si batte per la difesa degli ecosistemi marini.

Per questo un gruppo di ONG e di associazioni di pescatori ha scritto una lettera alla Commissione europea rivelando l’esistenza di tale documento che solleverebbe dubbi sulla moralità della proposta della Commissione di eliminare il divieto nel 2006.

Tale lettera chiede alla Commissione europea di ritirare immediatamente tutte le misure che riguardano la pesca elettrica contenute nella sua proposta di Regolamento sulle Misure Tecniche, che sarà votata dal Parlamento europeo il 16 gennaio.

Che cos’è la pesca elettrica

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Si tratta di una tecnica di pesca che equipaggia di elettrodi le reti a strascico (già di per sé distruttive per gli ecosistemi marini). Quando le reti vengono trascinate sul fondo marino, una corrente invia scariche elettriche nei sedimenti, provocando contrazioni muscolari ai pesci, spinti per questo dalla sabbia nelle reti da pesca.

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La metodica consente di aumentare le catture, risparmiando così carburante, ma a costo di enormi distruzioni per la vita marina e la piccola pesca, ed è già stata vietata dalla maggior parte delle nazioni dedite alla pesca, compresa la Cina.

I danni ambientali in corso e potenziali

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Già di per sé la pesca a strascico è ampiamente considerata distruttiva per i fondali marini. L’introduzione dell’”innovazione elettrica” provoca in più anche fratture, lividi e ustioni nelle specie ittiche. E tra l’altro anche i pescatori artigianali ne sono vittime.

E non finisce qui. A questa assurda tecnica di pesca è stato assegnato lo status di “pesca sperimentale e innovativa”, e in questo modo diverse imprese legate alla pesca hanno potuto richiedere milioni di euro di contributi per dotare la propria flotta a strascico di elettrodi, accaparrandosi fondi pubblici potenzialmente utili per ben altro.

Le iniziative per fermare il disastro

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Il 16 gennaio il Parlamento europeo voterà sulla possibilità di vietare o autorizzare l’espansione della pesca elettrica in tutta Europa. Se dovesse passare il sì saremo di fronte, oltre che ad uno scandalo politico, ad una vera a propria “licenza di uccidere”. Di tutto questo si parlerà anche domani 10 gennaio nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles.

“Contrariamente a quanto stabilito dal Regolamento europeo del dicembre 2006, secondo il quale “la pesca con sfogliare con impiego di corrente elettrica dovrebbe essere autorizzata”, il parere scientifico del mese precedente mise in guardia contro “diverse questioni che devono essere risolte prima di concedere qualsiasi deroga” – riporta un comunicato delle associazioni che chiedono l’immediato ritiro delle proposta – Pertanto, non solo il comitato scientifico della Commissione europea non approvò mai tali deroghe, ma raccomandò esplicitamente alla Commissione di non concederne alcuna. Eppure, sotto pressione delle lobby della pesca olandesi, la Commissione europea decise non solo di ignorare il proprio comitato di esperti, ma sostenne falsamente che la proposta di revoca del divieto di pesca elettrica era scientificamente giustificata”.

BLOOM, per questo, ha anche lanciato una petizione con richiesta agli europarlamentari di vietare definitivamente la pesca elettrica in Europa.

Per altre informazioni sui disastri in corso nei nostri mari leggi anche:

Il 16 gennaio è vicino. Così come un possibile triste epilogo. Ma possiamo ancora fermare tutto.

Roberta De Carolis

Foto credits: Bloom

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