Sull’Himalaya il mini-ghiacciaio artificiale contro la scarsita’ d’acqua

I ghiacciai dell'Himalaya non saranno solo il frutto del lavoro della Natura. A breve infatti sarà completato un mini ghiacciaio artificiale in grado, sciogliendosi, di fornire l'acqua per l'agricoltura durante la stagione più calda. È una vera e propria piramide di ghiaccio, si chiama Ice Stupa ed è stata realizzata anche grazie al crowdfunding

I ghiacciai dell’Himalaya non saranno solo il frutto del lavoro della Natura. A breve infatti sarà completato un mini ghiacciaio artificiale in grado, sciogliendosi, di fornire l’acqua per l’agricoltura durante la stagione più calda. È una vera e propria piramide di ghiaccio, si chiama Ice Stupa ed è stata realizzata anche grazie al crowdfunding.

Quello della scarsità d’acqua è un vero problema per gli abitanti del villaggio di Phyan, nel deserto del Ladah, sull’Himalaya indiano. Qui la popolazione locale ha bisogno di produrre ciò di cui ha bisogno per l’alimentazione ma negli ultimi anni ha avuto grosse difficoltà. E i cambiamenti climatici stanno sempre più riducendo le dimensioni dei ghiacciai, portando a valle minori volumi di acqua in primavera.

Nasce così l’idea di Sonam Wangchuk, ingegnere meccanico. Il suo ingegnoso metodo immagazzina acqua senza la necessità di serbatoi o dighe di stoccaggio in cemento. “Nel gennaio 2014, alcuni dei nostri studenti hanno lavorato con me su un interessante progetto che abbiamo chiamato Ice Stupa. Il nostro obiettivo era quello di trovare una soluzione alla crisi idrica cui devono far fronte gli agricoltori del Ladakh nei mesi critici, tra aprile e maggio, prima che le acque originate dallo scioglimento naturale dei ghiacciai iniziano a fluirespiega nella pagina di raccolta fondi su Indiegogo.

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In poche settimane il crowdfunding ha permesso di ottenere 125mila dollari. L’idea di realizzare ghiacciai artificiali non è nuova ma quella dell’ingegnere himalaiano si basa sulla possibilità di raccogliere l’acqua a bassa quota, non alle grandi altezze (circa 4000 metri) necessarie di solito ai ghiacciai. Come? Riducendone la superficie e facendola crescere in altezza, a forma di cono rovesciato. In questo modo, il ghiacciaio non si scioglie velocemente.

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Ci è venuta l’idea di formare coni di ghiaccio che crescevano verticalmente, con una superficie molto più piccola esposta al sole rispetto ai campi di ghiaccio che si formano in piano con un dato volume di acqua. Per esempio una Ice Stupa di 40 m di altezza e 20 m di raggio potrebbe conservare circa 16 milioni di litri di acqua. Se la stessa quantità di acqua viene ghiacciata normalmente in un ghiacciaio spesso 2 metri, la zona esposta al sole sarebbe circa cinque volte di più. Pertanto, il sole e il vento caldo di primavera la scioglierebbero cinque volte più velocemente”.

Lo scorso anno è stato testato il prototipo di una stupa a due piani, costruita all’altezza più bassa possibile lungo le rive dell’Indo. Il sito è stato impermeabilizzato anche con argilla, in modo tale da non far penetrare l’acqua nella sabbia del deserto una volta sciolta. “È stato surreale vedere una piramide di ghiaccio circondata da tutto il verde dell’estate del Ladakh. Questo ci ha dato la fiducia necessaria per portare avanti questo progetto” racconta.

Saranno necessari ancora 100mila euro per realizzare il progetto che prevede la costruzione di 80-90 stupa, capaci di conservare un miliardo di litri d’acqua.

Francesca Mancuso

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