Ambrosio Vilhalva: assassinato il leader dei Guaranì

Ambrosio Vilhalva è stato assassinato. E’ morto il leader dei Guaranì, un popolo indigeno che vive tra la Bolivia, il Brasile e il Paraguay. L’uomo è stato accoltellato la notte del 1° dicembre, mentre si trovava nel villaggio di Guyaroka-Caarapo. L’attivista per i diritti delle popolazioni indigene avrebbe ricevuto numerose minacce di morte nell’ultimo periodo.

Ambrosio Vilhalva è stato assassinato. È morto il leader dei Guaranì, un popolo indigeno che vive tra la Bolivia, il Brasile e il Paraguay. L’uomo è stato accoltellato la notte del 1° dicembre, mentre si trovava nel villaggio di Guyaroka-Caarapo. L’attivista per i diritti delle popolazioni indigene avrebbe ricevuto numerose minacce di morte nell’ultimo periodo.

Aveva raggiunto la notorietà in tutto il mondo dopo essere stato protagonista del film “La terra degli uomini rossi”, di Marco Bechis, ma la sua fama era dovuta soprattutto all’attivismo sociale e ambientale. La vita delle popolazioni indigene sudamericane si trova minacciata in continuazione dall’espansione delle piantagioni di canna da zucchero.

Gli Indios vedono così sottratte le proprie terre, perdendo la propria patria pezzo dopo pezzo. Vilhalva aveva lottato contro tutto questo, aveva denunciato al mondo i soprusi nei confronti dei Guaranì e si era trasformato in un personaggio scomodo. Aveva una sola richiesta: che il suo popolo venisse tutelato, che l’accaparramento di terra avesse fine al più presto.

Il leader dei Guaranì era stato protagonista di incontri internazionali e aveva viaggiato in tutto il mondo per raccontare il dramma della propria tribù. Le prime notizie suggeriscono che non vi sono legami tra la morte di Vilhalva e le minacce ricevute di recente da parte di coloro che mal sopportavano la sua battaglia contro le attività illegali di deforestazione.

La polizia al momento ha arrestato il suocero di Vilhalva. L’uomo ha però negato di esserne l’assassino. Ambrosio Vilhalva era una figura di vitale importanza per la difesa delle terre del popolo Guaranì. Ora resteranno da chiarire le motivazioni della sua scomparsa, probabilmente legate alla sua attività di difesa dei territori dei Guaranì, nonostante le smentite.

Nel 2007 la tribù di Vilhalva era riuscita a recuperare parte delle terre che erano appartenute agli antenati. Gran parte di esse è stata distrutta a disboscata per fare spazio ad enormi piantagioni di canna da zucchero. Tra i proprietari di una delle piantagioni troviamo un potente uomo politico locale. Jose Teixeira, che si trova al lavoro su di un progetto dedicato ai biocarburanti con la multinazionale del petrolio Shell.

I Guaranì hanno espresso un’unica speranza: la loro battaglia per la riconquista delle terre degli antenati non finirà con la morte di Ambrosio Vilhalva. Terra e giustizia, ecco i maggiori obiettivi dei popoli indigeni, che in nome del loro leader appena scomparso non si arrenderanno di fronte a coloro che vogliono deprivarli della loro patria.

Marta Albè

Fonte foto: news.com.au

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