Glifosato, ancora stallo sul divieto in Europa. L’Italia si è astenuta

Stallo europeo su glifosato. Anche oggi. Il Comitato d’appello per il voto sul glifosato si è riunito a Bruxelles, su convocazione della Commissione Europea. La decisione in gioco era fondamentale: rinnovare oppure no l’autorizzazione alla vendita e all’utilizzo dell’erbicida più diffuso al mondo. Ma ancora una volta la mancanza della maggioranza qualificata posticipa la decisione sul divieto di utilizzo dell'erbicida “potenzialmente” cancerogeno per l'uomo.

Stallo europeo su glifosato. Anche oggi. Il Comitato d’appello per il voto sul glifosato si è riunito a Bruxelles, su convocazione della Commissione Europea. La decisione in gioco era fondamentale: rinnovare oppure no l’autorizzazione alla vendita e all’utilizzo dell’erbicida più diffuso al mondo. Ma ancora una volta la mancanza della maggioranza qualificata posticipa la decisione sul divieto di utilizzo dell’erbicida “potenzialmente” cancerogeno per l’uomo.

“Questo ulteriore rinvio, segno della difficoltà a trovare una soluzione condivisa dai paesi Europei, è il frutto della grande mobilitazione che c’è stata da parte dei cittadini e delle Associazioni a livello europeo. Per quanto ci riguarda come Coalizione Italiana #StopGlifosato continueremo il nostro impegno a sostegno della voce di milioni di cittadini europei che hanno sottoscritto la petizione di Avaaz contro il rinnovo del Glifosato – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, la portavoce della coalizione StopGlifosato – Ci aspettiamo che la Commissione confermi al più presto il divieto definitivo all’uso del diffusissimo e altrettanto nocivo erbicida”.

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Leggi anche: GLIFOSATO: EUROPA PRONTA AL VOTO, DIREMO ADDIO ALL’ERBICIDA CANCEROGENO? (#STOPGLIFOSATO)

Nell’incontro di oggi Malta e Francia hanno votato contro mentre si sono astenuti Germania, Italia, Portogallo, Austria, Lussemburgo, Bulgaria e Grecia.

“Dopo la posizione contraria della Francia ci saremmo aspettati la stessa posizione da parte dell’Italia in coerenza con l’impegno portato avanti fino ad oggi contro l’autorizzazione di un prodotto probabile cancerogeno e a tutela della salute degli agricoltori, dei cittadini e dell’ambiente- conclude Maria Grazia Mammuccini”.

Ma così non è stato. Quando l’Italia capirà che è necessaria la messa al bando di tutti i prodotti? Le alternative esistono!

Roberta Ragni

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