Glifosato e cancro: gli agricoltori eroi che hanno fatto causa a Monsanto

Ancora problemi per Monsanto. Una coppia di coltivatori di caffè che aveva lavorato presso la South Kona Coffee Farm delle Hawaii ha fatto causa a Monsanto sostenendo che la multinazionale degli OGM ha tenuto volutamente nascosti per anni gli effetti cancerogeni del glifosato.

Ancora problemi per Monsanto. Una coppia di coltivatori di caffè che aveva lavorato presso la South Kona Coffee Farm delle Hawaii ha fatto causa a Monsanto sostenendo che la multinazionale degli OGM ha tenuto volutamente nascosti per anni gli effetti cancerogeni del glifosato.

Il glifosato è l’ingrediente attivo presente nell’erbicida Roundup prodotto dalla multinazionale. La causa civile è stata presentata presso il tribunale di Honolulu da Christine e Kenneth Sheppard, ex proprietari della Dragon’s Lair Coffee Farm.

Christine si è ammalata di linfoma non-Hodgkin nel 2003, dopo aver utilizzato per otto anni l’erbicida Roundup nelle coltivazioni di caffè della propria azienda agricola. A causa della malattia, Christine si è trovata costretta a vendere l’azienda nel 2004 e a trasferirsi in California, dove si sta curando tuttora.

La donna ha fatto causa a Monsanto nella speranza di ricevere un risarcimento economico per l’accaduto e sostenendo che la multinazionale sia da anni a conoscenza degli effetti negativi del glifosato per la salute ma li abbia tenuti nascosti al mondo per tutelare i propri interessi economici.

L’OMS lo scorso anno, tramite lo IARC, ha inserito il glifosato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo, eppure Monsanto continua a negare che il Roundup sia dannoso, basandosi in particolare su una nuova valutazione dell’Efsa, secondo cui è improbabile che il glifosato sia cancerogeno (leggi qui il parere dell’Efsa sul glifosato).

L’avvocato di Christine Sheppard, Michael Miller, ha accusato Monsanto di aver condotto una campagna di disinformazione e crede che la causa presentata dagli Sheppard obbligherà la multinazionale ad affrontare le conseguenze delle proprie bugie sulla salute degli agricoltori.

Christine ha lottato contro il linfoma per oltre dieci anni. Ora la malattia è in remissione ma il timore è che possa tornare. Grazie al suo avvocato, la donna sta cercando di ottenere un risarcimento per le spese mediche, oltre che per l’angoscia e per il dolore che ha dovuto attraversare.

Secondo Monsanto, come riporta la stampa Hawaiana, le affermazioni degli Sheppard sul glifosato sono senza fondamento. Monsanto sostiene che il glifosato ha alle spalle una storia di 40 anni di impiego sicuro e che può essere utilizzato senza problemi seguendo le istruzioni riportate in etichetta. Monsanto sostiene che nessuna agenzia di regolamentazione in tutto il mondo considera il glifosato come una sostanza cancerogena.

E allora la decisione dello IARC di inserire il glifosato tra le sostanze probabilmente cancerogene non conta davvero nulla?

Leggi qui il documento dell’OMS sul glifosato cancerogeno.

Marta Albè

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