Giorno del Ringraziamento: il crudele sfruttamento che si nasconde dietro le patate dolci (FOTO)

Le patate dolci sono state probabilmente le protagoniste di molti piatti preparati per il menù del Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti occidentali e meridionali. Chi le ha scelte per preparare delle prelibatezze da portare in tavola forse non conosce la storia della loro coltivazione.

Le patate dolci sono state probabilmente le protagoniste di molti piatti preparati per il menù del Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti occidentali e meridionali. Chi le ha scelte per preparare delle prelibatezze da portare in tavola forse non conosce la storia della loro coltivazione.

Da ortaggi molto umili, parte della cucina povera, le patate dolci stanno diventando di moda per via della loro ricchezza di sostanze nutritive, in particolare di vitamina A, e negli Stati Uniti la richiesta di questo prodotto da parte dei consumatori è in aumento.

Tra le principali zone di coltivazione delle patate dolci troviamo la Carolina del Nord. Questo Stato da sempre basa la propria economia sull’agricoltura, coltivando soprattutto arachidi, cotone, granoturco e tabacco.

Ora, per rispondere alla nuova domanda, stanno aumentando proprio in questa zona le coltivazioni di patate dolci. Si tratta di ortaggi molto delicati, la cui raccolta deve avvenire completamente a mano. Infatti i macchinari agricoli rovinerebbero la loro buccia.

Raccogliere le patate dolci è un lavoro estenuante, che viene affidato ai coltivatori migranti. Si tratta di gruppi di persone che si spostano da una parte all’altra degli Stati Uniti per trovare lavoro in occasione dei diversi periodi di raccolta delle coltivazioni.

All’inizio raccogliere le patate dolci sembra impossibile, per i dolori ai piedi, alle mani e alla schiena. Si devono riempire dei secchi che diventano molto pesanti e all’inizio non si sa bene come fare per sollevarli e per trasportarli sulle spalle.

I braccianti riempiono e trasportano i secchi di patate dolci fino a 400 o 500 volte al giorno. Un lavoro che sfinisce, decisamente, e che mette a dura prova il loro fisico. Senza poi tenere conto delle loro condizioni di vita. Sono migranti, sempre pronti a spostarsi da una stagione all’altra in luoghi diversi. Vivono in roulotte ai margini delle zone agricole e i raccolti sono la loro unica fonte di guadagno.

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I raccoglitori di patate dolci vengono pagati soltanto 50 centesimi per ogni secchio da 30 libbre (circa 13,6 chilogrammi) riempito e trasportato. Chi porta in tavola le patate dolci – ma anche qualsiasi altro ortaggio che venga coltivato e raccolto a mano – dovrebbe ricordare la fatica dei braccianti e il loro grande impegno per il raccolto.

Marta Albè

Fonte foto: Npr

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