Ogm: stop alle semine in Italia, ricorso bocciato dal Tar

L’Italia è finalmente libera dagli Ogm? E’ finalmente giunta la sentenza che attendevamo dallo scorso 9 aprile. Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato contro il decreto ministeriale che proibisce la semina del mais Monsanto Mon810, che era stato presentato nei mesi scorsi da un agricoltore friulano. La sentenza conferma definitivamente il divieto di coltivazione in Italia.

L’Italia è finalmente libera dagli Ogm? È arrivata proprio oggi la sentenza che attendevamo dallo scorso 9 aprile. Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato contro il decreto ministeriale che proibisce la semina del mais Monsanto Mon810 in Italiia e che era stato presentato nei mesi scorsi da un agricoltore friulano. La sentenza conferma definitivamente il divieto di coltivazione degli Ogm in Italia?

L’agricoltura italiana non verrà minacciata dagli Ogm – come ha annunciato la Coldiretti – nel rispetto dell’opinione della maggioranza dei cittadini, contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati. Secondo la Coldiretti, gli Ogm in agricoltura non pongono soltanto problemi di sicurezza alimentare e ambientale, ma mirano all’omologazione e alla perdita di distintività dei prodotti Made in Italy.

Si tratta di una grande vittoria per l’agricoltura italiana di qualità, come ha sottolineato Legambiente. Il Tar del Lazio infatti ha confutato tutte le motivazioni che secondo l’agricoltore friulano avrebbero dovuto far decadere il decreto anti-Ogm, in nome della loro libera semina sul territorio italiano. La sentenza segue il principio di precauzione in base a cui sono state evidenziate le conseguenze potenzialmente negative per l’ambiente derivanti dalla contaminazione causata dal mais Mon810.

“Questa sentenza – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezzaserve innanzitutto a ripristinare la legalità : nessuno può coltivare impunemente Ogm in Italia. Il Governo Italiano s’impegni quindi nel semestre europeo affinché l’Ue adotti una nuova regolamentazione che consenta agli Stati membri di vietare coltivazioni Ogm anche per ragioni economico-sociali”.

Esulta anche la Task Force per un’Italia libera da Ogm: “il contestato decreto rispecchia in toto le condizioni previste per l’applicazione del principio di precauzione, essendo state tra l’altro provate le conseguenze negative per l’ambiente. La sentenza riconosce al decreto interministeriale impugnato il carattere di una misura di emergenza, la cui adozione è chiaramente ammessa dalle ultime pronunce della Corte di Giustizia”.

La Task Force sollecita il Governo italiano ad impegnarsi durante il semestre europeo affinché l’UE adotti una regolamentazione chiara sugli Ogm, tesa a rafforzare il diritto degli Stati membri di vietarne la coltivazione ed a rafforzare la procedura di valutazione dei rischi.

“La decisione del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso dell’agricoltore friulano che vorrebbe seminare liberamente mais transgenico prodotto della Monsanto è un’ottima notizia per l’agricoltura italiana, che per la sua qualità e unicità è famosa in tutto il mondo. La mia candidatura con Green Italia Verdi Europei alle elezioni europee mi vede impegnato con decisione per portare avanti questa battaglia, contro lo strapotere delle multinazionali degli Ogm e le insidie delle larghe intese a Strasburgo” – lo ha dichiarato Francesco Ferrante, candidato nella lista Green Italia Verdi Europei per le prossime elezioni europee.

È troppo presto per cantare vittoria? Attenzione. Slow Food ricorda che il decreto del 2013 non sarà più valido per le semine del 2015. Dunque, se per quest’anno l’agricoltura italiana rimane libera da Ogm, è necessario che il Governo agisca perché tale situazione di sicurezza venga mantenuta in futuro. La coltivazioni nazionali per il 2014 non correranno il rischio di contaminazioni e anche il settore biologico potrà tirare un sospiro di sollievo. Ora rimaniamo in attesa di conoscere le sanzioni per chi non rispetterà le regole.

Marta Albè

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