Inverno vegan e cruelty-free 2: piumini d’oca addio!

Per il ciclo inverno cruelty-free la nostra seconda puntata è incentrata su un capo molto usato e comunissimo: il piumino d'oca o la piumetta utilizzate sia per capi di abbigliamento che per capi di arredamento come piumini per letti o coperte.

Per il ciclo “inverno cruelty-free” la nostra seconda puntata è incentrata su un capo molto usato e comunissimo: il piumino d’oca o la piumetta utilizzate sia per capi di abbigliamento che per capi di arredamento come piumini per letti o coperte.

“Le piume per le imbottiture come ci ricorda il sito web vivere vegan – vengono strappate senza anestesia alle oche. Queste vengono prese per il collo e poi legate per le zampe o semplicemente immobilizzate tra le ginocchia dell’addetto. Una volta terminata l’operazione, la pelle delicata dell’oca, terrorizzata e dolorante, viene spolverata di disinfettante fino al prossimo spiumaggio. Lo spiumaggio inizia all’eta’ di otto settimane e di solito viene ripetuto ogni due mesi per ancora due o tre volte. Dopodiche’ l’oca viene uccisa subito, oppure dopo un periodo di alimentazione forzata per produrre pate’ de foie gras. Una parte di piume deriva invece dall’uccisione delle oche. Ma a prodotto finito è impossibile sapere se il piumaggio viene da oche vive o morte. Poco cambia per il consumatore etico che non comprerebbe comunque un prodotto che comporta la sofferenza o l’uccisione di animali.

Se infatti tutti noi inorridiamo davanti a cappotti con colli in pelo di cane e gatto provenienti da paesi in cui cani e gatti-che da noi sono considerati fedeli compagni di vita – sono considerati cibo alla stessa stregua di mucche, galline, polli, o maiali pochi di noi sono quelli che di fronte alla scelta di un nuovo giubbotto invernale o una coperta si fermano a riflettere su quanta sofferenza si nasconde dietro un piumino da indossare o da stendere sul proprio letto.

Ma se credete che come al solito queste siano pratiche che avvengono solo in paesi lontani basta poco per scoprire che non è così: il programma tv svizzero “Patti chiari” ci racconta infatti che “…per riempire un piumino servono ben 75 oche. Succede in Europa dell’est ed in Cina, da dove arriva la stragrande maggioranza delle piume usate per confezionare i prodotti che acquistiamo nei nostri negozi. I poveri animali subiscono una tortura indicibile e a volte muoiono di crepacuore. Pratiche vietate in Svizzera, ma con documenti e testimonianze alla mano Patti chiari mostra le prove che collegano i maltrattamenti degli animali con alcuni prodotti venduti anche nella Svizzera italiana. Non solo: sotto accusa ci sono anche le certificazioni dei produttori, che non dicono tutta la verità. Insomma, senza saperlo le piume incriminate potrebbero essere finite anche a casa nostra.”

Non mi sento di esimermi poi dal dire che ormai non solo è più comodo, economico e assolutamente sensato scegliere giubbotti e coperte in materiali sintetici con membrane impermeabili ed isolanti magari anche provenienti da riciclaggio di materiale plastico, ma è anche una scelta che denota sensibilità perché non basta per dirsi amanti degli animali acquistare il collare più carino e la cuccia più confortevole per il proprio cane se poi di fronte alla realtà di fatti così cruenti si decide di chiudere gli occhi ed insistere in inutili sofferenze.

Materiali come poliestere, pile, goretex, viscosa, come detto associati a particolari tecnologie brevettate di isolamento e termicità permettono non solo di avere standard qualitativi migliori che se invece si scegliessero piumini in piuma o piumetta d’oca ma sono anche più duraturi, più maneggevoli e di rapida asciugatura, più traspiranti, impermeabili a lungo, anti-vento, traspiranti e non in ultimo assolutamente cruelty-free.

Scegliere di alimentarsi con animali può avere titoli argomentativi ma decidere di procurare agonie solo per potersi dotare di qualcosa di cui madre natura non ci ha fornito come piume o pellicce avendo la possibilità di optare per scelte che non arrecano dolore ad altri esseri viventi non ne ha.

Ancora certi di volere un piumino d’oca?

Qui potete scaricale l’opuscolo generalista sulla scelta vegan

KIA – Carmela Giambrone

 

 

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