Cosmetici cruelty-free: anche Yves Rocher, L’Occitane e Mary Kay fuori dalla lista

proprio come era successo ad Avon ed Estée Lauder, anche Yves Rocher, L'Occitane e Mary Kay sono scese a tristi compromessi per introdurre i prodotti nel circuito di vendita del mercato cinese, dove non si può evitare di testare i prodotti su animali, anche se i test fossero eseguiti da intermediari. E proprio per questo motivo, è stata ora aggiunta una condizione di etichettare ai criteri HCS per evitare qualsiasi dubbio : le aziende non possono esportare dei prodotti cosmetici sul mercato cinese, a meno che non siano in grado di dimostrare che sono esentate da test sugli animali.

Fino a poco tempo fa, Yves Rocher, L’Occitane e Mary Kay erano inclusi nella lista delle marche di cosmetici che avevano firmato l’accordo internazionale Human Cosmetics Standard, che ha introdotto la definizione di “cruelty free” e di cui la Lav è rappresentante per l’Italia. Dichiaravano, quindi, che non avrebbero condotto, commissionato ed effettuato test sugli animali né al momento della firma, né in futuro, e che non avrebbero acquistato singoli ingredienti, formulazioni o prodotti da fornitori che avrebbero condotto, commissionato o partecipato a test su animali.

Ma l’associazione belga Gaia, “la voce dei senza voce”, fa sapere in una nota di aver eliminato le case cosmetiche dalla lista dei prodotti non testati su animali perché, decidendo di esportare i loro prodotti in Cina, sono costrette obbligatoriamente ad effettuare i test.

Così, proprio come era successo ad Avon ed Estée Lauder, anche Yves Rocher, L’Occitane e Mary Kay sono scese a tristi compromessi per introdurre i prodotti nel circuito di vendita del mercato cinese, dove non si può evitare di testare i prodotti su animali, anche se i test fossero eseguiti da intermediari. E proprio per questo motivo, è stata ora aggiunta una condizione di etichettare ai criteri HCS per evitare qualsiasi dubbio : le aziende non possono esportare dei prodotti cosmetici sul mercato cinese, a meno che non siano in grado di dimostrare che sono esentate da test sugli animali.

GAIA e le organizzazioni degli altri membri della Coalizione Europea contro la vivisezione (ECEAE) intendono comunque convincere le autorità cinesi a rivedere la loro posizione, mentre le aziende ancora presenti nella lista continuano a soddisfare i rigidi criteri dello Human Cosmetics Standard e sono regolarmente sottoposte a controlli indipendenti per verificare che vengano rispettati i punti previsti dallo standard internazionale, con cui i distributori aderenti assicurano ai consumatori che nessuna sperimentazione animale sarà fatta in qualsiasi fase del processo produttivo.

Pessima notizia per chi ha acquistato prodotti di Yves Rocher, Occitane e Mary Kay, o ancora di Avon o Estée Lauder, credendo di fare una scelta davvero Cruelty free. Ricordiamo allora che l’unico modo pratico qui in Italia per capire cosa acquistare è fare riferimento, al superamento, dietro accordo con LAV (Lega Anti Vivisezione), dei controlli eseguiti da ICEA, riconoscibile dal logo con il coniglietto bianco.

Leggi anche Vivisezione: come riconoscere i cosmetici non testati sugli animali

Roberta Ragni

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