Microgranuli inquinanti nei cosmetici: dagli Usa una proposta per metterli al bando

I microgranuli presenti nei prodotti cosmetici stanno inquinando le acque di New York ad un livello sempre più preoccupante. La loro azione è paragonata all’inquinamento causato dalle materie plastiche. I microgranuli sono presenti in vari prodotti cosmetici, con particolare riferimento a detergenti per il viso, scrub, shampoo, saponi e dentifrici. Da New York arriva una proposta di messa la bando.

I microgranuli presenti nei prodotti cosmetici stanno inquinando le acque di New York ad un livello sempre più preoccupante. La loro azione è paragonata all’inquinamento causato dalle materie plastiche. I microgranuli sono presenti in vari prodotti cosmetici, con particolare riferimento a detergenti per il viso, scrub, shampoo, saponi e dentifrici. Da New York arriva una proposta di messa la bando.

I microgranuli vengono comunemente utilizzati come ingredienti esfolianti e abrasivi nella produzione dei cosmetici, ma rappresentano purtroppo una vera e propria minaccia per la vita acquatica. Per affrontare il problema, Eric T. Schneiderman, del New York State Attorney General, ha deciso di presentare un progetto di legge per la salvaguardia delle acque di New York. Si tratta del Microbead-Free Waters Act.

L’obiettivo principale della proposta riguarda la messa al bando dei microgranuli dalla produzione, distribuzione e vendita di prodotti per la cura della persona che contengano particelle composte da materie plastiche di misura inferiore ai 5 millimetri. Se la proposta dovesse essere approvata, New York sarà il primo Stato ad aver messo al bando i microgranuli.

Secondo uno studio condotto nel 2012, l’inquinamento dell’area dei Grandi Laghi è causato soprattutto dalla plastica, con particolare riferimento ai microgranuli, la cui presenza è stata rilevata in concentrazioni molto elevate. Le particelle inquinanti sono costituite da polietilene o polipropilene.

I microgranuli non sono biodegradabili e quando scorrono lungo gli scarichi domestici raggiungono il sistema fognario, per poi andare a finire in laghi, oceani e fiumi, dove possono assorbire altre sostanze inquinanti. I pericoli di inquinamento aumentano quando pesci e animali acquatici ingeriscono i microgranuli inavvertitamente o scambiandoli per cibo.

microbeads ban

fonte foto: facebook.com

L’inquinamento provocato dai microgranuli non riguarda soltanto New York, ma tutte le zone del mondo dove i prodotti di bellezza che li contengono risultano diffusi e utilizzati. Alcune note aziende avrebbero già comunicato il proprio impegno nell’eliminare i microgranuli dai prodotti entro il 2015. I consumatori statunitensi possono individuare la presenza di microgranuli nei cosmetici più facilmente, grazie alla Beat The MicroBead App.

Come riconoscere i prodotti cosmetici e per la cura della persona che contengono microgranuli?

Di solito la loro presenza è ben indicata in etichetta dalla descrizione delle caratteristiche del prodotto. Nell’elenco degli ingredienti possiamo andare alla ricerca di sostanze come “polyethylene” e “polypropylene”. Per difendere l’ambiente e ridurre l’inquinamento possiamo cercare alternative che non li contengono o realizzare dei cosmetici fai-da-te, come scrub e esfolianti.

Marta Albè

Fonte foto: sustainablebrands.com

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