Arsenico nell’acqua: la UE apre procedura di infrazione contro l’Italia

Troppo arsenico nell’acqua del Lazio. La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia poiché sono stati superati i limiti di arsenico e fluoro, in particolare nel Lazio. La questione dell’acqua all’arsenico dunque non è ancora stata risolta e i tre anni di deroga non sono bastati all’Italia per mettersi in regola.

Troppo arsenico nell’acqua del Lazio. La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia poiché sono stati superati i limiti di arsenico e fluoro, in particolare nel Lazio. La questione dell’acqua all’arsenico dunque non è ancora stata risolta e i tre anni di deroga non sono bastati all’Italia per mettersi in regola.

La direttiva UE sull’acqua potabile impone a tutti i Paesi dell’Unione di controllare e di testare l’acqua destinata al consumo umano. I test avvengono sulla base di 48 parametri microbiologici e chimici, con riferimento ad indicatori ben precisi. I controlli riguardano sia l’arsenico che altri agenti inquinanti.

Se i limiti sono superiori alla norma, è possibile usufruire di una deroga, a patto che l’acqua in questione non rappresenti un pericolo per la salute umana. L’Italia però ha già sfruttato tutte le deroghe disponibili. Cosa succederà ora? Il nostro Paese avrebbe dovuto intervenire per correggere la situazione e informare la Commissione Europea dei propri progressi.

“Il periodo di deroga” – si legge in una nota – “era finalizzato a consentire di trovare soluzioni durature. Tuttavia, più di un anno dopo la scadenza della terza deroga, l’Italia continua a violare la direttiva. Inoltre il nostro Paese avrebbe dovuto fornire agli utenti informazioni adeguate sui rischi del consumo di acqua potabile non conforme alle norme, con particolare riferimento ai bambini.

Ora la terza deroga è scaduta da più di un anno e l’Italia purtroppo continua a violare le regole. 37 zone del Lazio non rispettano ancora i limiti per fluoro e arsenico. L’UE ha dunque inviato all’Italia una lettera di messa in mora da parte del commissario all‘Ambiente Janez Potocnik che dà il via ufficialmente alla procedura di infrazione.

Per vedere la lista dei comuni ancora non in regola clicca QUI

Marta Albè

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