Oggi è il 29 febbraio: curiosità (e scienza) sul giorno dell’anno bisestile

È il 29 febbraio, che sul calendario compare solo negli anni bisestili. La sua esistenza ha un motivo sicentifico, ma attorno a questo gioco ruotano credenze e curiosità

È un giorno come tanti ma esiste ogni 4 anni: è il 29 febbraio, che sul calendario compare solo negli anni bisestili. È un fatto del tutto scientifico, ma la sua esistenza è anche circondata di credenze e curiosità. Eccone un assaggio.

Anno bisesto anno funesto, il 29 febbraio sono le donne a dover chiedere agli uomini di sposarle e se questi rifiutano sono guai, chi nasce il 29 febbraio festeggia il compleanno solo ogni 4 anni (ma invecchiano come gli altri): tutto questo è solo una parte di quello che si dice intorno a questo giorno così particolare.

Ma perché il 29 febbraio esiste solo ogni 4 anni? La spiegazione è solo scientifica.

Cosa dice la storia (e la scienza)

La Terra impiega esattamente 365 giorni, 5 ore e 48 minuti a completare un giro intorno al Sole, ma “normalmente” il nostro anno conta solo 365 giorni. Quindi se un anno è il tempo che il nostro Pianeta impiega per compiere un giro intorno alla nostra stella, al quarto accumuliamo un ritardo di circa 24 ore, ovvero un giorno.

Ma non fu subito chiaro tutto questo: la storia narra che il 4 ottobre 1582 la gente si coricò la sera di giovedì 4 ottobre e si risvegliò venerdì 15: tutti si ritrovarono pertanto, di colpo, sbalzati in avanti di 10 giorni.

A quella data risale infatti l’introduzione del calendario gregoriano, voluto da Papa Gregorio XIII, per aggiustare quello giuliano (promulgato da Giulio Cesare nel 46 a. C.) che nel corso dei secoli aveva accumulato un ritardo di 10 giorni sull’anno solare.

Da allora abbiamo dunque la distribuzione dei giorni come è ora (incluso il 29 febbraio ogni 4 anni), raccontati nella famigerata filastrocca:

30 giorni a novembre, con aprile, giugno e settembre

Di 28 ce n’è uno

Tutti gli altri han 31

29 febbraio anno bisestile

©Siberian Art/Shustterstock

Ma da cosa deriva il termine bisestile? A coniarlo, in un certo senso, furono i Romani ai quali non era sfuggito qualche ritardo tra l’anno del calendario e quello effettivo e per questo aggiungevano un giorno in più dopo il 24 febbraio, definendolo sexto die ante Calendas Martias, ossia sesto giorno prima delle Calende di marzo: tale giorno venne poi chiamato bis sexto die, da cui bisestile.

E come facciamo a sapere rapidamente quando un anno sarà bisestile? Secondo il calendario gregoriano, un anno è bisestile se il suo numero è divisibile per 4, con l’eccezione degli anni secolari (quelli divisibili per 100) che non sono divisibili per 400.

Cosa narrano miti e leggende

Anno bisesto anno funesto”, dice un noto detto popolare. Ma dove nasce la credenza per cui l’anno bisestile sia particolarmente sfortunato?

La superstizione nasce addirittura nell’Antichità: i Romani non apprezzavano molto le irregolarità: precisi e metodici, questo giorno in più (che per loro era dopo il 24 febbraio) stonava molto e per questo tramandarono l’idea che l’anno bisestile portasse sfortuna. Tra l’altro il mese di febbraio per loro era il Mensis Feralis, ovvero il mese dei morti, dedicato dunque ai riti per i propri cari defunti e alle cerimonie di purificazione. Non molto allegro di certo.

In tempi molto più recenti si sono effettivamente registrati eventi terribili negli anni bisestili, dal terremoto di Messina ha devastato Sicilia e Calabria nel 1908, a quelli del 1968 in Belice o nel 1976 in Friuli, per non parlare del devastante tsunami del 2004 che ha si è abbattuto sulle coste affacciate sull’Oceano Indiano. E c’è chi fa notare che anche l’epidemia di Coronavirus, in effetti, si sia affacciata al mondo alle porte di questo bisestile 2020.

Ma restiamo, sul serio, solo nel campo della superstizione.

29 febbraio leggende matrimonio

©Rawpixel.com / Shustterstock

Ci sono però anche tradizioni simpatiche: in Gran Bretagna la leggenda narra infatti che il 29 febbraio debbano essere le donne a “chiedere la mano” del proprio compagno: San Patrizio avrebbe infatti concesso questo alle fidanzate che aspettavano da troppo tempo il fatidico anello, su richiesta di Santa Brigida.

Ma non senza pena, perché si parla sempre di anni bisestili: la regina Margaret di Scozia, sul finire del 1200, obbligava infatti i fidanzati che dicevano no a pagare una multa. E sembra che, anche oggi, gli uomini nord europei che rifiutano una proposta il 29 febbraio debbano risarcire la fidanzata con guanti o vestiti.

Il 29 febbraio è così malvisto dagli innamorati, inoltre, da essere considerato di malaugurio come giorno di nozze e in molti Paesi difficilmente viene scelto come data per pronunciare il fatidico sì.

Qualche altra curiosità

Incredibile a dirsi, ma non tutti gli Stati hanno accettato il calendario gregoriano: Etiopia, Nepal, Iran e Afghanistan hanno un calendario diverso, per cui, per esempio, l’Etiopia ha festeggiato il Capodanno 2000 la notte tra i “nostri” 11 e 12 settembre 2007.

E non solo: India, Bangladesh, Israele, Pakistan e Burna accostano un calendario locale a quello gregoriano. Mentre l’Arabia Saudita lo ha adottato solo l’1 ottobre 2016 e solo per il pagamento degli stipendi dei dipendenti pubblici, con decurtazione di 11 giorni di paga, perché il calendario locale, quello lunare Hijri, si basa su 12 mesi di volta in volta di 29 o 30 giorni e dura al massimo 354 giorni.

E infine un ultimo “occhio”: anche il calendario gregoriano non è precisissimo perché la Terra non impiega esattamente 365 giorni e 6 ore a compiere un giro intorno al Sole. Quindi un giorno in più ogni 4 anni è comunque un’approssimazione, che porta ad un eccesso di circa 26 secondi.

Quindi, chissà, magari tra molti anni i nostri posteri si ritroveranno “sbalzati” in avanti nel tempo come è toccato a chi è vissuto nel 1582.

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