Non solo lattine: l’alluminio nel design contemporaneo

Il nostro giro per il Salone del Mobile non poteva tralasciare il Fuori Salone e in particolare il celebre Superstudio Più, da quest'anno Temporary Museum for New Design dove è stato l'allumio a farla da padrone.

Il nostro giro per la fiera Milanese del design non poteva non toccare il luogo simbolo del cosiddetto FuoriSalone, che è tutta l’area intorno a via Tortona, che negli anni è diventata una vera realtà espositiva che va sotto il nome di Zona Tortona. Una delle realtà più importanti di quest’area, il celebre Superstudio Più, da quest’anno ha assunto un’identità nuova, trasformandosi in Temporary Museum for New Design, autonomizzandosi in una realtà a sé stante, per distinguersi in quanto luogo di esposizione dei progetti più prestigiosi, in grado di esprimere il meglio del design internazionale.

Siamo andati a vedere se anche nel tempio della ricerca estetica più raffinata ci fosse posto per una visione proggettuale rispettosa dell’ambiente. La risposta è si, ma invece di essere sbandierata come un’etichetta “trendy”, la prospettiva ecologica è affrontata attraverso l’utilizzo di particolari materiali.

Come ha notato già Pamela Pelatelli con carta e cartone, noi lo abbiamo verificato con l’utilizzo dell’alluminio, materiale riciclabile per antonomasia: infatti può essere completamente recuperato alla fine del ciclo di vita del prodotto.

Il riciclaggio dell’alluminio permette di ridurre la mole dei rifiuti solidi, ma anche di risparmiare il 95% dell’energia che sarebbe richiesta per produrlo partendo dalla materia prima (rocce di bauxite).

L’alluminio ottenuto attraverso il riciclo – detto “alluminio secondario” – mantiene tutte le caratteristiche di quello primario estratto dai minerali nei quali la natura lo ha incastonato. Le possibilità di utilizzo industriale sono svariate, non serve infatti solo a produrre lattine per le bibite ma può essere declinato in vari modi e in vari settori dell’arredamento, specialmente per le strutture da esterno.

Abbiamo allora passeggiato per i padiglioni del Temporary Museum for New Design seguendo la scia di questo duttilissimo materiale, verificando il suo sempre maggiore utilizzo da parte dei designer:

Il primo esempio lo abbiamo trovato allo stand di All+, azienda italiana specializzata nella realizzazione di arredamenti per esterni. Sia le panche che le coperture hanno strutture portanti realizzate interamente in alluminio, la cui “freddezza” viene compensata egregiamente utilizzandolo in abbinamento al legno, anche grezzo, creando una piacevole fusione caldo-freddo, come potete ammirare nelle immagini.

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Più ampio è invece il discorso portato avanti da Valcucine, con la sua linea denominata Greenaissance (gioco di parole che richiama ad un rinascimento ecologico). L’utilizzo dell’alluminio è una delle applicazioni di un più vasto contesto di ecosostenibilità, nel quale troviamo un grande utilizzo di vetro 100% riciclabile, una politica di 0 emissioni di formaldeide e strutture realizzate in modo da minimizzare la quantità di materiali necessari per la realizzazione.

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Pulsar rappresenta invece il connubio perfetto tra materiali riciclabile e produzione di energia pulita. Si tratta di lampioni realizzati interamente in alluminio, che si ricaricano attraverso pannelli solari posti in cima e che servono ad erogare poi la luce necessaria per l’illuminazione stradale.

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