Rock House: la famiglia che vive sotto una roccia nel deserto del Messico

Rinunciare ad una dimora fissa, ad una abitazione moderna e ad una vita ricca di comodità rappresenta certamente una scelta contro corrente nel mondo occidentale. Ricorda in parte la decisione degli eremiti orientali di distaccarsi dai beni materiali, al fine di dedicarsi interamente alla propria crescita spirituale.

Rinunciare ad una dimora fissa, ad una abitazione moderna e ad una vita ricca di comodità rappresenta certamente una scelta contro corrente nel mondo occidentale. Ricorda in parte la decisione degli eremiti orientali di distaccarsi dai beni materiali, al fine di dedicarsi interamente alla propria crescita spirituale.

Si tratta di una scelta di vita che può riguardare singoli individui, uomini o donne, oppure intere famiglie. Vi avevamo già parlato di Daniel Suelo, l’uomo che vive senza soldi da 12 anni, e di Emma Orbach, la donna che nel Galles, da 13 anni, conduce un’esistenza quasi medievale all’interno di una semplice capanna.

Vi è inoltre una famiglia che, nel corso degli ultimi 30 anni, ha vissuto al di sotto di una grande roccia, ricavando in tale spazio un’abitazione spartana, nel deserto messicano, ad 80 chilometri dal confine con gli Stati Uniti. La roccia costituisce il tetto dell’abitazione di Benito Hernandez e della sua famiglia.

L’uomo iniziò a fare visita al luogo in cui la roccia si trovava all’età di soli 8 anni, sognando che essa potesse diventare un giorno la sua casa. Il sogno si è realizzato dopo alcuni decenni, dopo che, cioè, la famiglia dell’uomo divenne proprietaria del terreno su cui la roccia si trovava, grazie al fatto di aver trascorso un lungo periodo di tempo lavorando in quella zona nella raccolta della candelilla, pianta originaria del Messico e del sud-ovest degli Stati Uniti, utilizzata per la produzione di una cera vegetale.

Per la realizzazione della casa sono stati utilizzati cemento e mattoni lasciati asciugare al sole, oltre a legname di provenienza locale per la costruzione di porte e finestre. L’uomo è riuscito a costruire una vera e propria casa per la sua famiglia nel giro di pochi anni. Essa è priva di accesso alla corrente elettrica. Per la cottura del cibo viene utilizzata una stufa a legna e la raccolta di acqua avviene presso una sorgente presente nella zona.

La vita della famiglia di Benito Hernandez è più semplice durante l’estate, quando ognuno di loro è impegnato nella raccolta della candelilla, che viene utilizzata soprattutto nell’industria cosmetica. Durante l’inverno, la produzione di candelilla si riduce e il freddo sopraggiunge nel deserto messicano, rendendo difficile l’approvvigionamento di cibo per la famiglia. Benito Hernandez e la moglie, in ogni caso, non abbandonerebbero mai la casa che hanno costruito con le proprie mani e nella quale hanno cresciuto i loro sette figli.

Marta Albè

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