La Yurta di Bill Coperthwaite, l’uomo che viveva una vita “fatta a mano”

Negli Stati Uniti, nel Maine, Bill Coperthwaite abita in una casa molto particolare. Vive senza internet e senza telefono ed è "solo" uno dei tanti americani che ha deciso di vivere in modo diverso.

Negli Stati Uniti, nel Maine, Bill Coperthwaite abita in una casa molto particolare. Vive senza internet e senza telefono ed è “solo” uno dei tanti americani che ha deciso di vivere in modo diverso.

La casa di Bill ha molte vetrate e piccoli pannelli solari, la casa di Bill è una yurta.

Nel 1962, durante la lettura di un articolo del National Geographic, ha riconosciuto un potenziale nella progettazione di questa tradizionale dimora mongola così ha trovato un’opportunità per il suo sviluppo in modo tale che tutte le persone interessate potessero costruirne una propria facilmente.

Per raggiungere Bill è necessario camminare per un’ora e mezza nel bosco o navigare per più di un’ora lungo l’Atlantico.

La maggior parte delle case è costituita da travi portanti su cui poggiano quelle minori, la yurta invece ha una forma “a lampada” a detta dello stesso Bill.

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Bill costruì la sua prima yurta nel campus della università partendo da un’esercizio matematico, usando il cerchio infatti, forma elementare che ha bisogno di meno materiale in rapporto alla superficie calpestabile, ha disegnato e costruito qualcosa di ecologicamente più economico possibile.

Per costruire la sua prima yurta Bill ha trasportato con la canoa ed un piccolo catamarano tutto il materiale necessario.

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All’interno della sua casa c’è evoluzione e trasformazione continua: …”la maggior parte delle persone crede che essere civilizzate significhi avere il bagno, gli aerei, i treni i computer ma non c’è connessione tra queste cose, delle quali si può fare a meno, con l’essere civilizzati.”…”le cose importanti?…una bella biblioteca, una casa dove si viva in maniera simpatica anche se non c’è lavabo e sciacquone“….

BIll vive nella sua yurta da 48 anni.

Bill Coperthwaite ha un dottorato di ricerca alla facoltà di scienze dell’educazione ad Harvard, ha lavorato per due anni in Messico con l’American Friends Service Committee, ha progettato un museo itinerante della cultura eschimese, organizza seminari in giro per il mondo e vive vendendo i disegni delle yurte che progetta.

Il suo credo è “vivere semplicemente”.

Bill continua dicendo “...sono molto preoccupato dal fatto che l’uomo stia distruggendo il pianeta, per questo è necessario trovare formule diverse per vivere, non solo abitare in case diverse ma anche di costruire artigianalmente gli oggetti e non utilizzare il petrolio.”…”Un piccolo esempio? è da trent’anni che costruisco cucchiai ed il primo che ho costruito lo uso ancora oggi...”

A casa di Bill c’è sempre qualcosa da fare, gli piace studiare le tecniche di costruzione degli utensili e costruire tutto con le sue mani.

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La filosofia di Bill è vivere nel modo più semplice e cercare di vivere in modo giusto per tutti “…dato che già viviamo in un mondo profondamente ingiusto...”

Bill ha un cumulo per il compost ed usa una stufa a legna, no ha uno sciacquone né un lavello.

Ha 79 anni, mangia con le bacchette cinesi ed il suo “tavolo democratico multiuso” è aperto a tutti.

Ogni giorno cerca di perfezionare la sua casa, solo così infatti, dice, migliorandola di giorni in giorno, alla fine potrà ottenere una casa migliore.

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“Una vita fatta a mano”

Il primo libro di Bill Coperthwaite, “una vita fatta a mano”, è stato pubblicato dalla casa editrice Chelsea Green nel 2004. Il volume ha vinto nello steso annoio premio Nautillus. Una traduzione in coreano è stata pubblicata nel 2005 ed un’edizione tascabile della versione inglese è stato pubblicata nel 2007.

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L’editore Chelsea Green descrive così il libro e l’autore: “William Coperthwaite è un insegnante, costruttore, progettista, e scrittore che per molti anni ha esplorato le possibilità di vera semplicità in una fattoria sulla costa settentrionale del Maine. Nello spirito di Henry David Thoreau, Emily Dickinson, e Helen e Scott Nearing, Coperthwaite ha modellato i mezzi di sussistenza senza l’acquisto di quasi nulla per i suoi bisogni, questo libro può servire come guida e può essere un compagno di centinaia di apprendisti attratti dal suo modo unico di essere.

Una vita fatta a mano porta gli esperimenti di Coperthwaite fatti con utensili a mano, prodotti alimentari cresciuti e raccolto a mano, oltre che ripari, abbigliamento, arredi.

La sua stesura quindi ha valore sia teorico che pratico, esplorando temi come la bellezza, il lavoro, l’istruzione e il design per quel che riguarda la casa, gli attrezzi, l’abbigliamento ed i mobili. Riccamente illustrato con fotografie a colori di Peter Forbes, il libro è una testimonianza commovente e fonte di ispirazione per un nuovo stile di vita.”

Una vita fatta a mano, di cui non è ancora disponibile un’edizione in italiano, può essere acquistata presso la libreria yurtinfo.org o in Italia su Amazon:

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A Handmade Life: In Search of Simplicity – Copertina Flessibile (€ 46,53) (linkaffiliazione)

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