Era un luogo di ludopatie, oggi l'ex bowling di Reggio Calabria è Stràich!, un nome simbolico che vuole lanciare un messaggio positivo: spazziamo via la ‘ndrangheta come si fa coi birilli e diamo il via a una nuova rivoluzione culturale
Era un luogo di ludopatie, dove giovani e giovanissimi passavano le loro giornate tra biliardi e slot machine. Soprattutto in delle ore in cui l’unico posto in cui sarebbero dovuti essere erano i banchi di scuola. Oggi, invece, è un bene dato in gestione dal Tribunale di Reggio Calabria all’Arci provinciale RC, che con l’aiuto di istituzioni, associazioni e cittadini vuole trasformarlo in un centro civico polivalente.
Per mettere a norma la struttura c’è ancora bisogno del sostegno di tutti, perché, come sottolineano i soci Arci, “l’ex bowling è un bene comune, uno spazio che era privato ma che deve diventare pubblico, deve essere restituito alla città in maniera pulita e diventare un centro di aggregazione per i tanti ragazzi che spesso lamentano pochi spazi comunitari”. Un ex bowling, quindi, che sia di tutta Reggio Calabria, un comune in cui la voglia di cambiamento è nell’aria. E dimostrazione ne sono le tante realtà che decidono di dare uno schiaffo alla criminalità organizzata.
La storia dell’ex bowling è quella di un immobile prima sequestrato e poi confiscato all’ex re dei videopoker, finito nel mirino della Dda per i suoi rapporti organici con la ‘ndrangheta. Tra preziose opere d’arte di Dalì, Ligabue, De Chirico e tanti altri, tra il suo immenso patrimonio di un valore di circa 330 milioni di euro, ci sono anche questi 500 metri quadri in cui, da circa un anno, si sta lavorando tra la polvere e gli intoppi burocratici per recuperarlo.
Proprio in questi giorni per riaprire quella porta, simbolo per tanto tempo di degrado, l’Arci Rc ha lanciato la campagna di comunicazione e di raccolta fondi, Stràich! attraverso un urban guerrilla: la città è stata letteralmente invasa dai birilli e tutti i cittadini sono stati invitati a farsi una foto e postarla sulla loro pagina Facebook.
Stràich! è un nome simbolico che vuole lanciare un messaggio positivo: spazziamo via la ‘ndrangheta come si fa coi birilli e diamo il via a una nuova rivoluzione culturale. Coinvolgeremo la cittadinanza in tutte le fasi del progetto, ognuno deve sentirsi parte integrante e sposare una causa che è soprattutto sociale, spiega Arci RC
Una rivoluzione che passa da arte, cultura e diritti. All’interno dell’ex bowling slot machine e biliardi lasceranno spazio a una sala studio, a una biblioteca, a un social bar e a una bottega di prodotti equo e solidali, qui si alterneranno eventi musicali e ricreativi, laboratori di formazione permanente e tanto altro. Il tutto naturalmente, con la collaborazione delle realtà del territorio che vorranno credere in questo grande sogno.
Stràich! coniuga anche l’antindrangheta con l’immigrazione:
Ogni sala dell’ex bowling sarà infatti dedicata a una vittima della ‘ndrangheta attraverso micro-installazioni evocative. Parallelamente, saranno inseriti dei segni che rimandino al lungo viaggio dei migranti e soprattutto alle similitudini culturali delle popolazioni mediterranee.
Segnali importanti ci sono già stati: dall’estate scorsa, infatti, è iniziato il lavoro di riqualificazione grazie ai partecipanti del campo antimafia organizzato da Arci con Libera e in questi giorni, due classi dell’Istituto scolastico cittadino (Iti Panella Vallauri) dirimpettaio all’ex bowling, stanno partecipando a dei laboratori pratici di comunicazione e progettazione partecipata.
Coinvolgere i ragazzi è fondamentale perché solo confrontandoci con loro, che saranno i principali fruitori di questo spazio libero, possiamo capire cosa manca nel nostro territorio e quali sono le loro esigenze. La strada è lunga e sicuramente in salita ma crederci è il primo passo. Per questo chiediamo il contributo di tutti, anche da un piccolo gesto può partire il cambiamento.
Per maggiori informazioni, ecco la pagina Facebook di Stràich!
Dominella Trunfio
LEGGI anche:
LA PIZZERIA ANTIMAFIA CHE SCEGLIE SOLO INGREDIENTI PROVENIENTI DA TERRE CONFISCATE