Attestato di Certificazione Energetica per le nostre case: cosa cambia ?

Dal 1° luglio, chi vuole vendere casa, deve ufficialmente dotarsi di un attestato di certificazione energetica. Un certificato che classifichi l'unità immobiliare a seconda della sua efficienza energetica

Dal 1° luglio, chi vuole vendere casa, deve ufficialmente dotarsi di un attestato di certificazione energetica. Un certificato che classifichi l’unità immobiliare a seconda della sua efficienza energetica, espressa in quantità di energia necessaria per riscaldare un metro quadro per un anno (mq./anno). Cosa cambia per le compravendite immobiliari ?

La norma non è una novità, ed è già applicata per le unità immobiliari costruite successivamente l’8 ottobre 2005, o sempre se dopo tale data sia stata effettuata ristrutturazione per cui si è chiesta l’agevolazione fiscale per gli interventi finalizzati al risparmio energetico.

La norma ha destato problemi nella sua interpretazione e nella sua applicabilità. Si parla di dotazione, ma senza l’obbligo di allegare il certificato al rogito. Inoltre, l’aspetto sanzionatorio è previsto esclusivamente per il costruttore, ma non anche per le transazioni tra i privati. Non è stabilito quale parte debba obbligatoriamente farlo, né se il certificato debba essere precedente alla compravendita. Inoltre alcune regioni ne prevedono l’obbligo, ma non è chiaro se hanno voce in capitolo. Insomma, un pasticcio.

E nella confusione, si sceglie di applicare la soluzione meno dolorosa per tutti; che poi è quella proposta dalle linee guida del notariato, e alle quali i notai si atteneranno. Durante il rogito, il professionista farà presente alle parti la necessità del certificato, e che potrà essere prodotto anche in un secondo momento. Salvata la capra (il notaio che ha avvertito) e salvati i cavoli (le parti che potranno provvedere, ma senza sanzioni per l’inadempienza), si salvano anche i quattrini; in questo caso i 500-1.000 euro della parcella del professionista che dovrebbe redigere l’attestato. Cifra che potrebbe essere inferiore se in un condominio ci si mette d’accordo con il perito per uno sconto cumulativo. In più il il possesso del certificato potrebbe far valere di più l’unità immobiliare, soprattutto quanto più la certificazione è vicina alla A+, il massimo, nella classificazione come segue:

– Classe A+ quando il consumo è inferiore a 16,25 Kwh per mq/anno

– Classe A tra 16,25 e 32,5 Kwh per mq/anno

– Classe B tra 32,5 e 48,75 Kwh per mq/anno

– Classe C tra 48,75 e 65 Kwh per mq/anno

– Classe D tra 65 e 81,25 Kwh per mq/anno

– Classe E tra 81,25 e 113,75 Kwh per mq/anno

– Classe F tra 113,75 e 162,5 Kwh per mq/anno

– Classe G se il consumo è superiore a 162,5 Kwh per mq/anno

Mario Notaro

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